Francesco Baracca è l'asso dell'aviazione italiana durante il primo conflitto mondiale, il padre del cavallino rampante.
Il museo venne istituito dal Comune nel 1924 e aperto al pubblico nel giugno del 1926 , il Museo vide come sua prima sede una sala ampia, alta, di forma quadrata, che occupa ancora oggi la parte inferiore del torrione posto nel lato sud della Rocca Estense di Lugo. Affrescata secondo lo stile del primo Rinascimento dall’artista Lucio Benini , l’odierna Sala Baracca  è caratterizzata da un tema, ispirato al Castello Sforzesco di Milano, decorante l’elegante volta a botte con fregi leonardeschi e le iniziali dell'Eroe.

 

Nelle pareti l'artista ha sviluppato altri motivi quattrocenteschi, con gli stemmi della città redente. Sopra il postergale gira un fregio, che compie la decorazione a fresco delle pareti, suddiviso in trentaquattro scomparti, ognuno dei quali contiene il nome delle località dove Baracca ottenne le sue vittorie durante la Grande Guerra. Nella parte di ponente, a lettere dorate a rilievo, si legge la dedica "A Francesco Baracca Matrice Ferrigna", citazione dall'orazione funebre di Gabriele d'Annunzio, mentre la parete di mezzogiorno è riccamente decorata con gli stemmi delle nobili famiglie Biancoli e Baracca.

Gli arredi lignei d’epoca sono stati realizzati da Antonio Turri , autore degli stessi nell’attuale sede museale, Casa Baracca.

 

Inaugurato il 16 giugno 1926, in presenza del principe Umberto di Savoia, il Museo ospitò il primo nucleo di reperti formato principalmente dai cimeli di guerra raccolti da Francesco e venne arricchito da un’ulteriore donazione della famiglia nel 1951 .

 

Elemento centrale dell’allestimento fin dalle origini, lo SPAD VII S 2489 prestò servizio alla 91a Squadriglia Caccia fra la fine del 1917 e l’inizio del 1918. Costruito nel 1917 dall’azienda francese Societé Pour l’Aviation et ses Derivés negli stabilimenti Blèriot, questo biplano è stato donato alla Città di Lugo in occasione dell’intitolazione del campo di aviazione di Centocelle a Francesco Baracca il 21 aprile 1919. L’aereo, originariamente appeso al soffitto, è stato restaurato negli anni ‘60 dai tecnici dell’Aeronautica Militare e successivamente nel 1990 dal Gruppo Amici Velivoli Storici di Torino .

 

 

Nello stesso anno il Museo venne chiuso per poi riaprire tre anni dopo, nel 1993, nella Casa Natale dell’Asso. Attualmente la Sala Baracca ospita convegni ed incontri organizzati dall’amministrazione comunale e da associazioni .

http://www.museobaracca.it/